Comincia il blogtour dedicato al romanzo di Cristiano Pedrini, “L’isola di Corentin”. In questo percorso a tappe io e alcune blogger vi racconteremo il libro più da vicino. Vi ricordo che alla fine di questa serie di eventi ci sarà la possibilità di vincere una copia del romanzo sul gruppo dedicato all’autore.
Acquistalo subito: L’isola di Corentin
Editore: Youcanprint
Genere: Narrativa
Prezzo: € 2,99 | € 13,00
Ad aprire oggi le danze ci sono io con l’intervista all’autore. Il 21 di giugno toccherà a All in my world debbyna presentarvi il romanzo con qualche estratto. Il 26, invece, The Library of Jane ci offrirà un close-up sul personaggio, il giovane Corentin. Il 2 luglio con L’isola di Skye scopriremo i luoghi del libro, la suggestiva Parigi e le sue strade, il 7 luglio Sognare Leggendo proverà a dare un volto a Corentin e infine il 9 luglio, per voi lettori ci sarà una sorpresa, la possibilità di vincere una copia del libro, il giveaway si terrà nel gruppo facebook “In progress, i romanzi di Cristiano Pedrini“.
Direi che ora possiamo passare alla mia chiacchierato con Cristiano. Ho avuto modo di porgli alcune domande sull’opera ma anche sul suo lavoro, le sue passioni e…. lo scoprirete leggendo.
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Parlaci del tuo nuovo lavoro, “L’isola di Corentin”.
In questo romanzo ho scelto come palcoscenico la romantica Parigi sebbene abbia volutamente evitato di parlare di alcuni dei suoi luoghi universalmente ritenuti “caratteristici”. Tutto si dipana sulle rive della Senna che, permettetemelo, al pari di altri fiumi che attraversano le capitali d’Europa, mi pare spesso relegato ad un ruolo di attore secondario.
Sulle rive della Senna si svolge gran parte della storia di Corentin, questo ragazzo solitario e sognatore dal nome antico che vive la sua giovane esistenza sulla sua Isola reale, quella di Saint Luis, circondata dalle acque del fiume parigino, e lascia i suoi pensieri, le sue aspirazioni i sogni e le paure confinate, insieme alla parte più vera di sé, in un’altra isola, i cui contorni irreali sono invece assai definiti nella sua mente.
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Raccontaci di Corentin e Flavie. Come nasce l’ispirazione per entrambi?
Più che descrivere come nasca per loro l’ispirazione mi soffermerei su come la vivono. Corentin si sente circondato dall’ispirazione ma vive quella presenza lasciandola spesso ai margini della sua quotidianità come se ne provasse un certo timore. Al contrario Flavie è consapevole di averla persa da tempo, forse senza neppure aver capito come e quando essa l’ha abbandonato e la sua ricerca prosegue monotona fino al momento in cui la rivedrà intatta nell’immagine di Corentin.
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Questa volta la location è Parigi. A cosa è dovuta la scelta?
Volevo semplicemente cambiare ma mostrarne l’essenziale per definire i confini del luogo dove la storia nasce e si evolve. Credo che Parigi fosse il luogo ideale per parlare della vita di Corentin e Flavie soffermandosi semplicemente sul suo spirito.
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C’è un collegamento particolare tra te Corentin o sei più simile a Flavie?
Bella domanda. In Corentin c’è l’idea che per affrontare la propria vita e le difficoltà che da essa scaturiscono non si deve necessariamente seguire un copione ma lasciare che l’improvvisazione e i tempi, diversi per ciascuno di noi, si rivelino. Corentin spesso sembra sull’orlo di arrendersi, tenta a volte di allontanarsi dalla sua isola irreale ma sebbene nella traversata si senta vinto dalla stanchezza e veda le acque attorno a se pronte a sommergerlo riesce ad aggrapparsi a qualcosa per riemergere e riprendersi. Non è un super “IO” ne un individuo che sa di essere sempre nel giusto o capace di assumersi ogni sua responsabilità… Quanti Corentin incontriamo nella nostra vita? Che giudizio, dettato dalle visioni contorte e distorte della società diamo di loro? Forse dovremmo imparare che anche le debolezze fanno di noi gli esseri unici che siamo.
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Quando cominci a scrivere una storia sai già quello che dovrà succedere?
Assolutamente no. Mi lascio guidare dai personaggi che, in fondo, mi conoscono assai bene e sanno cogliere le sfumature della mia quotidianità.
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Quali autori ti hanno maggiormente influenzato?
Pur avendo letto e leggendo molto ti confesso che non ci sono autori che posso davvero dire di avermi influenzato. In ciascuno di essi ho colto l’essenziale per aiutarmi a creare uno stile di scrittura che si evolve, piano piano.
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Perché hai cominciato a scrivere? È sempre stato il tuo sogno nel cassetto?
Un sogno si, ma non certo per pensare di diventare chissà chi. J Considero la scrittura un semplice strumento per conoscermi di più e mostrare una mia idea di mondo che non è di per sé migliore o peggiore ma solo la mia, con tutte le sue sfumature e le sue contraddizioni. Dopo un lungo stop, durato vent’anni solo nell’estate del 2014, a seguito di un momento particolare della mia vita ho ritrovato intatto questo meraviglioso dono e ho avuto la forza di riprendermelo.
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Se potessi scegliere tre libri da consigliare, quali sarebbero?
Miei o di altri? Battute a parte, lavorando in una biblioteca da oltre vent’anni ritengo che la lettura, come la scrittura sia altamente soggettiva e come tale vada rispettata e poi perché rovinare il gusto della scoperta di pagine che davanti ai nostri occhi assumono un valore del tutto unico rispetto ad altri?
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C’è un genere che ti piacerebbe approfondire?
Forse quello legato alla futuro e alla fantascienza ma senza parlare di astronavi, guerre siderali o altro… il semplice futuro che come spesso ho sentito dire “E’ già qui..”
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C’è un consiglio che vorresti dare a chi sta compiendo i primi passi in questo settore?
Solo uno… quello di essere e mostrare te stesso nelle pagine a cui da vita.
“Il vivere non bastava più… era giunto il momento di immergersi in quel mare e proseguire il viaggio abbandonando ciò che credeva fosse la sua unica via di salvezza ma che l’aveva confinato sulla spiaggia della sua isola esiliandolo dalla realtà.”